La bonifica dell'area Ex-Icmesa

Le indagini sul terreno negli anni recenti

Dal 2008 al 2019 sono state eseguite varie analisi ambientali delle aree interessate dalle tratte autostradali, per verificare lo stato di inquinamento del terreno e definire la distribuzione di agenti contaminanti. In particolare, gli studi hanno cercato di analizzare come la diossina si fosse accumulata: se a livello superficiale o nei livelli più profondi del suolo.

La prima indagine è stata realizzata nel 2009 e ha analizzato principalmente campioni di terreno superficiale (TopSoil), identificando alcune situazioni di esubero rispetto ai limiti normativi in aree che sono state delimitate. Nel 2012, ulteriori analisi hanno verificato lo stato di bonifica della zona, prelevando in questo caso anche campioni profondi di terreno. Nel 2016, sono stati eseguiti vari sondaggi a livello superficiale, intermedio e profondo, distribuiti in modo uniforme lungo il futuro tracciato autostradale e, in parte, lungo quello della viabilità secondaria.

Infine, nel 2019, in corrispondenza dell’attuale SS35, sono state eseguite ulteriori analisi per verificare l'effettiva assenza di contaminazione al di sotto del manto stradale. Qui, è stato confermato che i terreni non presentano concentrazioni di agenti contaminanti superiori a quelle previste a livello normativo.

 

Il piano attuale di bonifica

Autostrada Pedemontana Lombarda ha pianificato un meticoloso lavoro preliminare volto a ridurre al minimo ogni possibile fattore di rischio derivante dal cantiere.

Le attività di bonifica riguardano una superficie complessiva di circa 100.000 m2 e sono state esaminate durante un procedimento autorizzativo corale che ha valutato gli interessi delle varie istituzioni e dei vari attori coinvolti tra cui: Regione Lombardia, Provincia di Monza-Brianza, i comuni di Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Meda, Seveso, ATS Brianza, ARPA, Ente Parco delle Querce.

La bonifica viene eseguita da società specializzate nel settore che operano a fianco del Contraente Generale, la società WeBuild, che ha ottenuto l’appalto dell’opera.

 

Come si svolge la bonifica?

Le attività preliminari alla bonifica sono di due tipi:

  • attività propedeutiche generali, ovvero la realizzazione delle piste di cantiere, la bonifica da eventuali ordigni bellici, la preparazione del terreno, la demolizione di eventuali strutture e lo smaltimento dei rifiuti;
  • attività collegate alla bonifica, ovvero l’allestimento delle aree di cantiere, con mezzi e materiali, dei dispositivi di sicurezza, dei cartelli informativi di cantiere. Vengono poi eseguiti dei rilievi topografici, l’identificazione delle aree di scavo e la “caratterizzazione” preliminare, ovvero l’identificazione precisa delle aree potenzialmente contaminate. Prima dell’avvio delle attività di scavo, è importante infatti identificare in modo sempre più puntuale i materiali presenti nel terreno che devono essere trattati come rifiuti.

Dopo aver diviso il terreno in aree distinte in funzione dello strato in cui sono stati rilevati gli agenti contaminanti, vengono condotti dei test i cui risultati sono oggetto di uno studio accurato. I campioni raccolti contribuiscono a determinare il corretto sistema e luogo per lo smaltimento.

La bonifica degli agenti contaminanti è indispensabile anche per poter intraprendere le operazioni di bonifica da eventuali ordigni bellici rimasti nel terreno dopo le guerre mondiali.